Cresce così la domanda di servizi dedicati, le cui priorità siano la protezione del valore, il controllo dei rischi e la determinazione della governance nel lungo periodo, garantendo a collezionisti, investitori e artisti un piano di gestione dei beni che soddisfi le proprie passioni, oltre che eventuali interessi finanziari o filantropici. In questo ambito il trust rappresenta una scelta strategica, in quanto grazie al suo profilo segregativo risponde in primo luogo alle esigenze di tutela del patrimonio artistico, ma può al contempo essere utilizzato per l’attuazione di strategie di pianificazione complesse, che configurino sia la trasmissione unitaria di una collezione alle generazioni successive, che l’ideazione di progetti di interesse collettivo. .
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